Dell'archeologia, passando per l'esperienza politica ed ora nel CDA della di fondazione "Nuovo teatro verdi". Semplicemente Gianluca Bozzetti.
intervista a cura di Daniela Zonile
Gianluca Bozzetti. Photo by profilo Facebook
Età e titolo di studio:
40anni, Laurea Magistrale in Archeologia
Com'è stato per te, passare dalla realtà di studi umanistici quale è l'archeologia alla politica?
Sicuramente non è stato un percorso semplice e privo di ostacoli. Mi sono ritrovato da un giorno all'altro da una realtà ad un'altra e non è stato semplice. Posso però dire che gli studi umanistici ed in particolare l'archeologia è stata utile nell'applicazione di una metodologia pragmatica di studio e applicazione nella politica regionale. Tanto nell'ambito della cultura quanto nei settori della formazione e del lavoro (sono stato per 5 anni vicepresidente della VI commissione permanente regionale Cultura/Lavoro/Formazione). Lo "scavare" tra le carte e l'analisi certosina delle norme regionali mi ha permesso di affrontare in maniera puntuale ed efficace le questioni ed i problemi territoriali e di natura prettamente legislativa.
L'indirizzo umanistico è stato applicato in modo del tutto naturale a quelle che sono state alcune delle tematiche a me più care (il progetto ancora in piedi nei poli biblio museali ne è un empio) e a promuovere alcune proposte di legge sulla gestione della Cultura a carattere regionale. Onestamente, credo di essere stato anche estremamente fortunato nei miei 5 anni di consiliatura perché un enorme aiuto nel lavoro è arrivato dai collaboratori che mi hanno affiancato e con i quali ho condiviso quel bellissimo percorso di vita che mi ha permesso di crescere professionalmente e umanamente.
Gianluca Bozzetti. Photo by profilo Facebook
Ora nel Consiglio Di Amministrazione della fondazione "Nuovo Teatro Verdi" un incarico voluto per congiungere le due passioni (data l'ubicazione fisica dello stesso teatro)?
Progetti per il prossimo futuro?
Sono una persona che cerca di vivere la vita costruendo il futuro un mattoncino per volta e concentrandosi molto sul presente. Il mio percorso professionale e di vita ne è una prova. Io spero di fare bene lì dove vengo chiamato a dare il mio contributo, di lasciare un buon ricordo, qualcosa di tangibile, un'impronta ed una via che possa poi essere seguita da chi mi succederà con risultati ancora più lodevoli.
Provare costantemente a migliorare la qualità della vita delle nostre comunità rimane per me l'unico vero progetto de seguire per il futuro.
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